La Città di Naso è un comune dei Nebrodi ricco di arte e storia: situato a 498 m sul livello del mare, questo paesino prende il nome dal termine latino Nasus che significa "sporgenza", proprio per la sua posizione strategica a picco sul mare. Nonostante oggi abbia poco più di 3500 abitanti, un tempo tale centro nebroideo era così vasto da  guadagnarsi l'appellativo di "Città".  Monumenti, chiese, panorami mozzafiato: è difficile annoiarsi in un paese come questo. Vediamo insieme la sua incredibile storia.

 

Tra storia e mito

​La nascita di questo paese pone le sue radici nella mitologia greca: pare,infatti, che la sua fondazione risalga al 1218 a.C ad opera di Agathirnos, figlio del Dio dei Venti Eolo. Non si sa molto dell'antica Agatirso (così chiamata proprio in onore del suo fondatore), ma le prime notizie storiche ci arrivano direttamente dall'Alto Medioevo. In questo periodo Naso acquisisce grandezza e prestigio grazie al dominio dei feudatari Ventimiglia: sotto la signoria di Carlo Ventimiglia, il centro nebroideo, infatti, si guadagna l'appellativo di Contea.  Per la sua continua e crescente importanza dell'epoca, successivamente ricevette anche l'appellativo di Città. Naso, inoltre, proprio per la sua posizione isolata, divenne centro di vari ordini monastici. Nel 1475 arrivarono i frati Minori Osservanti di San Francesco seguiti, qualche anno dopo, dai Cappuccini.

Dal Seicento ad oggi

Tra il Seicento e il Settecento si verificarono numerosi terremoti che rasero al suolo il vecchio castello e parte della cinta muraria. Il centro abitato che vediamo tutt'oggi è frutto della ricostruzione effettuata in seguito a queste numerose calamità naturali. Nel 1788 divenne città demaniale per decreto di Ferdinando IV e nel 1820 venne definitivamente abolito il feudalesimo con l'elezione del primo sindaco. Da questo momento in poi, diverse spinte popolari e questioni socio-economiche crearono diversi movimenti in città che condussero alla disgregazione del comune di Naso: parte del territorio acquisì l'indipendenza il 25 giugno del 1925, dando vita al comune di Capo d'Orlando.

La storia di San Cono

Questo centro nebroideo è molto famoso per essere il luogo di nascita di San Cono, patrono di Naso e del paese omonimo nel Catanese. San Cono nacque nel 1139 durante il regno di Ruggero II di Sicilia ed era  l'erede del prestigioso casato dei Navacita. Nonostante il dispiacere dei genitori, il Santo decise ben presto di prendere le distanze dal suo destino di ricco nobiluomo, prendendo  i voti nel vicino Monastero di San Basilio. Devoto e amante della vita contemplativa, successivamente si ritirò nella Grotta di San Michele, dove visse diversi anni da eremita. Colto dal desiderio di visitare i Luoghi Sacri, partì alla volta di Gerusalemme e, al suo ritorno, venne a conoscenza della morte dei genitori. Restando fedele alle sue promesse, diede in beneficenza tutto il proprio patrimonio e si ritirò definitivamente nella Grotta di San Michele dove aveva vissuto anni prima.

La leggenda della morte di San Cono

La leggenda narra che fu proprio in quel luogo che San Cono trovò la morte: un Venerdì Santo, le campane di Naso suonarono senza che nessuno le toccasse e questo fece accorrere i nasitani alla grotta del Santo. Qui si trovarono davanti un San Cono sollevato da terra, seduto e in stato di estasi.

 

Cosa vedere a Naso: ecco 15 luoghi che non puoi perderti!

Dopo avervi raccontato un po' di storia, adesso vediamo cosa è possibile visitare in questo piccolo paese dei Nebrodi.

1. Chiesa dei SS. Apostoli Filippo e Giacomo

La Chiesa Madre, dedicata ai Santi Apostoli Filippo e Giacomo, è la prima chiesa di Naso per storia e per importanza. Fondata dai primi coloni che si insediarono a Naso, è realizzata in stile rinascimentale e racchiude opere di straordinaria valenza storica e artistica. L’edificio di culto, a tre navate, si caratterizza per la presenza di ben dieci altari laterali dedicati a diversi Santi. Di particolare interesse statue marmoree raffiguranti "L'Assunta e gli angeli" e "La Madonna col Bambino", oltre ad un crocifisso ligneo del ‘600. Di straordinario fascino è la Cappella del Rosario, collocata intorno al 1930 al posto della cappella della Madonna del Carmelo. Si tratta di uno straordinario capolavoro marmoreo dello sculture palermitano Bartolomeo Travaglia che incrocia la teologia con i miti dell’antica Grecia, un incredibile percorso storico tra religioni, credenze e misteri esoterici.

 

2. Cappella del Rosario

La Cappella del Rosario, una delle più importanti opere del Barocco Siciliano, si trova all'interno della Chiesa Madre di Naso degli Apostoli Filippo e Giacomo. Il Boscarino la definisce come "la realizzazione più fastosa e più ricca" esistente in provincia di Messina. La sua sontuosa decorazione rappresenta uno dei più importanti riferimenti della decorazione e della scultura seicentesca dell'intera isola siciliana.

3. Tempio di San Cono

Il Tempio di San Cono, autentico gioiello del cinquecento siciliano, è dedicata al patrono del paese. Eretta in corrispondenza della grotta di san Michele, la Chiesa si caratterizza per la presenza di diversi elementi architettonici. Archi in pietra sorretti da colonne, capitelli in stile dorico e un portale riccamente decorato con tralci di vite ed elementi floreali fanno di questa Chiesa una struttura unica. All’interno, pitture del Seicento impreziosiscono l’arredo, come la tela raffigurante la Madonna della Mercede attribuita Francesco Napoli. La Chiesa venne distrutta da un terribile incendio il 25 Gennaio 1920 e subito ricostruita per volere dei cittadini. Il campanile del '400 è l'unica struttura rimasta originale dell'edificio.

4. Cripta di San Cono

Nella splendida cripta in stile barocco sono custodite le spoglie del mortali di San Cono. Marmi finemente decorati sono sormontati da dipinti raffiguranti i numerosi prodigi attribuiti al patrono di Naso. La Cripta di San Cono presente all'interno del Tempio dedicato al Santo Navacita, è stata realizzata sopra un'altra chiesa a croce latina, di cui occupa un lato e, protetta da tre cortine di ferro e sette chiavi, custodisce le reliquie del Santo all'interno di urne d'argento. La Cripta è un'opera d'arte di inestimabile valore, ricca di marmi pregiati e di dipinti che raffigurano i prodigi di San Cono Abate. Esempi di tali opere sono  la benedizione al paese di Naso, il momento in cui estirpa il verme dall'orecchio del figlio del Governatore di Naso e San Cono in estasi al momento della sua morte .

5. Chiesa di S. Biagio

La piccola Chiesa di San Biagio, situata nell'omonima piazzetta, è costruita in pietra locale. Sul portale è possibile leggere l'iscrizione 1739, anno in cui Naso venne colpita da un grave sisma. L'interno è a tre navate, ma risulta gravemente degradato a causa dei lavori seguiti al terremoto del 1978. La tela di Giuseppe Tomasi raffigurante San Biagio in abiti pontificali, è stata traferita per motivi di sicurezza nella Chiesa Madre.

 

6. Convento dei Frati Minori Osservanti

 Del complesso originario di epoca quattrocentesca si possono ammirare per lo più i resti delle mura del convento. Diversi terremoti, a partire da quello del 1613, distrussero quasi completamente il complesso. Al suo interno, però,  sarà ancora possibile osservare il chiostro, arricchito da monumentali colonne decorate e da eleganti capitelli e la Chiesa di Santa Maria di Gesù, il cui portale di ingresso in stile gotico riporta la data di fondazione del complesso.

7. Chiesa di Santa Maria di Gesù 

ILa Chiesa di Santa Maria del Gesù risale al 1400 ed è collocata all'interno del Convento dei Frati Minori Osservanti.  La chiesa a navata unica è frutto delle diverse ricostruzioni effettuate tra l’800 e il ‘900. 

Opere al suo interno

Sull'altare maggiore si trova la “sacra custodia”, ciborio eucaristico a forma di tempietto, in legno di pino lavorato a intaglio e risalente al 1694. A ridosso del presbiterio si trova il sarcofago del nobile Artale Cardona del 1477, attribuito alla bottega di Domenico Gagini. Delle quattro piccole statue allegoriche delle Virtù che lo caratterizzavano, tre sono conservate nel museo di Arte Sacra di Naso, mentre l’altra è andata perduta. Il Chiostro dei Minori Osservanti e gli altri manufatti sono stati oggetto di un recente restauro e ospitano attualmente eventi culturali di richiamo.

8. Palazzo Parisi

Palazzo Parisi è un edificio a pianta irregolare che si affaccia su via Mazzini e via Libertà. La facciata principale è decorata con motivi a graffito e a stucco, realizzati probabilmente agli inizi del Novecento insieme ai balconi con ringhiera in ferro battuto in stile liberty. I tre portali d'ingresso in pietra arenaria, sono decorati con intagli e motivi floreali.

9. Il Belvedere

Il Belvedere  è un incantevole punto panoramico che affaccia sul mare e dal quale è possibile ammirare un suggestivo scorcio sul mare e sulle Isole Eolie. 

10. Sala Operatoria Tenente Giuseppe Paterniti

La Sala Operatoria intitolata al Tenente Giuseppe Paterniti è l'unica parte rimanente dell'antico ospedale Santa Maria della Pietà di Naso risalente alla seconda metà 1500. La facciata principale è l'unico elemento in stile neogotico presente nel paese.

11. Palazzo Piccolo

Palazzo Piccolo è uno dei palazzi nobiliari più importanti della città di Naso. Appartenente alla Famiglia Piccolo di Calanovella è costituito da tre piani: il pianterreno era costituito da quindici ambienti, il primo piano, quello nobiliare, composto da diciassette vani alti quasi cinque metri e un piano attico. Al suo interno era presente anche una Cappella dedicata a Maria Santissima del Rosario

12. Museo di Arte Sacra

Il Museo di Arte Sacra, allestito nelle “le Catacombe di San Cono”, sotto la chiesa omonima, espone arredi provenienti dagli edifici di culto cittadini e da altri oggetti liturgici. Aperto al pubblico nel maggio del 2002, il Museo si sviluppa in quattro sezioni. Esso presenta ai visitatori opere e suppellettili che vanno dal XV al XVIII secolo tra i quali vi è  la Madonna col Bambino Dormiente, una tavola lignea raffigurante la Madonna col Bambino dormiente risalente ai primi decenni del Cinquecento e si ascrive alla cerchia di Joos van Clèeve (Anversa 1485 ca. - 1540)

13. Spiaggia di Ponte Naso

Se la voglia di mare comincia ad avere la meglio, basta recarsi nella spiaggia Ponte Naso,  situata a pochi passi dalla famosa spiaggia di Brolo. E' il luogo ideale per chi vuole passare la giornata in tranquillità, è molto estesa e poco affollata. Si presenta con un mare cristallino con delle sfumature di verde e di azzurro e da dove nelle giornate di cielo sereno è possibile vedere le Isole Eolie da vicino.

14. Percorso Trekking "Le 4 strade"

Ti vuoi prendere una pausa dal percorso storico-artistico,  e non sai cos'altro vedere a Naso? Allora ti consigliamo il percorso trekking “Le 4 strade”. Si tratta di un circuito naturalistico di 8 chilometri costituito da diversi sentieri. Ogni strada  ripercorre l'antica vita rurale della zona, dalle colture agli opifici, alle chiese. I frutti delle coltivazioni hanno rappresentato per Naso una importante fonte di economia che si sviluppava attorno al centro abitato. Il percorso trekking “Le 4 strade” attraversa ambienti naturali ancora incontaminati e di grande attrattiva. Ne è un esempio la Grotta del diavolo, luogo panoramico intriso di suggestione e mistero. Tutti i sentieri invitano il visitatore ad osservare campi e uliveti, chiese di campagna, tranquilli borghi e panorami mozzafiato.

15. Circolo Agatirso

L'aristocratico Circolo Agatirso di Naso ha oltre 150 anni di storia. Istituito nel 1865, ha raccolto un testimone secolare: dalla riunione libera di famiglie dal ‘200 e fino al ‘700 nell’Accademia degli Audaci nacque, nel 1865, per iniziativa dell'avvocato Giuseppe Giuffrè, l’Agatirso. Il Circolo venne chiuso d’autorità dal regime fascista per la ostinata cultura liberale dei suoi associati, ma riprese l'attività subito dopo il ventennio. Un tempo, sulla volta del salone, si trovavano pitture ispirate all'Amleto realizzate dall'artista milazzese Luigi Fleri. Ma i restauri necessari a seguito del terremoto del 1908 provocarono la cancellazione delle decorazioni. 

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