Festa del Crocifisso dell'Aracoeli 2020 - Antica Processione dei "Babbaluti"
- Sicilia
EVENTO ANNULLATO CAUSA CORONAVIRUS
L’inizio dei riti pasquali a San Marco d’Alunzio inizia con l’ultimo venerdì di marzo, più precisamente con l’antica festa dei Babbaluti, una processione in onore del Santissimo Crocifisso d’Aracoeli portato in spalla da 33 penitenti, 33 come gli anni di Cristo.
Le origini di questa tradizione si possono andare a ricercare molto indietro nel tempo, infatti, il Meli, uno storico vissuto nel XVIII secolo, nella sua opera sulla cittadina di San Marco la fa risalire al 1612, ma, nella stessa opera, si trovano tracce di un libretto del 1400 in cui si parla della Chiesa dell’Aracoeli e degli esercizi spirituali.
Se la Pasqua cade nel mese di marzo, allora questa processione viene anticipata al venerdì prima della domenica delle Palme.
Gli aluntini, già di mattina, si recano presso la Chiesa dell’Aracoeli, mentre invece chi per voto o per grazia ricevuta decide di portare il Crocifisso in processione, si dirige verso la Chiesa di Santa Maria dei poveri, dove indossa il tipico saio blu col cappuccio, in modo da non essere riconosciuto dagli altri abitanti del paese, i tipici Babbaluti.
Ad aprire le celebrazioni è la messa delle 09:00 seguita dalla Coroncina contemplante le cinque piaghe del corpo di Gesù.
Alle ore 11:00 si celebra la Messa Solenne seguita da una breve processione del Corpus Domini .
Si procede con la deposizione della statua di Gesù Crocifisso e della tela raffigurante la Vergine dei sette dolori, che, sistemati sul fercolo, vengono consegnati ai Babbaluti.
Parte così la processione per le vie del paese durante la quale i Babbaluti invocano il perdono con un lamento che viene dal profondo del cuore: ”Signuri, misericordia, pietà!”, accompagnato dal suono straziante della banda musicale che intona musiche tristi.
Le celebrazioni riprendono nel pomeriggio intorno alle 16:00, quando viene celebrata la Via Crucis dal popolo stretto intorno al Crocifisso. Finito il pio esercizio della Via Crucis, Crocifisso e tela della Madonna vengono riposti nel sepolcro.
Purtroppo quest'anno, a causa dell'emergenza sanitaria dovuta al COVID-19, questa importante e antica tradizione non potrà essere svolta, ma nei vicoli deserti del piccolo borgo nebroideo risuonerà il ricordo sempre vivo con l'eco del grido "Signuri, misericordia, pietà!"
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