In contrada Vina, in cima ad uno splendido colle che domina la piana di Capo d’Orlando, sorge la storica residenza dei baroni Piccolo di Calanovella. Villa Piccolo è una struttura ottocentesca divenuta famosa grazie al carisma dei tre fratelli Piccolo, Casimiro, Lucio e Agata Giovanna, suoi illustri abitanti fino alla fine degli anni Sessanta. Visitare la villa significa entrare in una realtà parallela dove a dominare sono le figure del poeta Lucio, del fotografo e acquarellista Casimiro e della botanica Agata Giovanna, figli della principessa Teresa Tasca Filangeri. A risiedere in villa, veniva spesso anche il cugino Giuseppe Tomasi di Lampedusa che, tra queste stanze, scrisse buona parte del suo capolavoro letterario, Il Gattopardo. 

Adesso, entriamo un po' nel vivo della storia e del mistero che aleggiano intorno alla Villa, uno dei luoghi più magici di Capo d'Orlando che non puoi assolutamente perderti.

 

Villa Piccolo: la storia del gioiello di Capo d'Orlando

Villa Piccolo venne costruita negli ultimi anni del IX secolo ed è tra edifici più antichi di Capo d’Orlando. Fin dalla sua edificazione, la Villa fu sempre dimora della Famiglia Piccolo,  composta da personaggi illustri e fondamentali per la storia di Capo d’Orlando. Tra i più famosi componenti della famiglia troviamo sicuramente gli ultimi eredi,  i tre fratelli Casimiro, Lucio e Agata Giovanna, figli del barone Giuseppe Piccolo di Calanovella e di Donna Teresa Tasca Filangeri di Cutò e cugini del più famoso Giuseppe Tomasi di Lampedusa,

Vediamo insieme la loro storia.

Agata Giovanna

Agata Giovanna fu la maggiore dei tre fratelli Piccolo. Nata nel 1891, fu una grande appassionata di cucina, di lettura e di botanica: molto colta fin da adolescente, dopo un periodo in cui si dedicò tantissimo alla cucina, preparando piatti deliziosi per i suoi ospiti ispirati alla tradizione dei Gattopardi ed elaborando ricette che mescolavano la tradizione siciliana con quella francese, decise di dedicarsi alla botanica.

Il Giardino

Infatti, il bellissimo giardino che ancora oggi è possibile ammirare a Villa Piccolo è proprio merito di Agata Giovanna: un parco naturale in miniatura nel quale è possibile ammirare una vastissima varietà di esemplari di piante, provenienti da tutto il mondo, anche molto rari. Il più raro di tutti è proprio la Puya berteroniana: Agata Giovanna fu la prima in Europa a coltivare questa pianta brasiliana, riuscendo a riprodurne interamente l'habitat nei giardini di Villa Piccolo. Come i fratelli, aveva una passione per l'esoterismo e l'occultismo. 

Casimiro Piccolo

Il barone Casimiro Piccolo  era un grande appassionato di pittura e fotografia e molte sue opere possono ancora essere ammirate all'interno di Villa Piccolo. Dopo aver trascorso l'infanzia a Palermo, nel 1932 si ritira a Capo d'Orlando insieme alla madre, al fratello Lucio e alla sorella Agata Giovanna, in seguito alla fuga del padre con una ballerina e di una pessima situazione finanziaria. In gioventù studiò a Roma e di tale periodo abbiamo a testimonianza diverse lettere e acquerelli secondo lo stile della pittura siciliana di fine secolo.

La passione per l'occultismo

Casimiro era un grande studioso di occultismo e metafisica, temi di grande interesse per tutti i membri della famiglia: si pensa, infatti, che i tre fratelli fossero membri della prima Società teosofica, fondata nel 1875 da Henry Steel Olcott, ma non esistono testimonianze in merito. Infine, era lun grande lettore di riviste europee, soprattutto francesi ed inglesi. Casimiro viene tutt'ora ricordato per er i suoi dipinti esoterici e legati al mondo magico, spesso raffiguranti elfi, fate, gnomi, folletti e maghi.

Lucio Piccolo

Lucio Piccolo è stato poeta, esoterista, come i suoi fratelli, e anche musicologo. Frequentò il liceo classico a Palermo, dove nel 1920 si diplomò, scegliendo successivamente di proseguire gli studi da autodidatta. Come il fratello, anch'egli si ritirò dalla vita mondana di Palermo e andò a vivere con la famiglia a Capo d'Orlando presso Villa Piccolo. La sua passione per la letteratura lo portò a leggere i grandi autori europeo, ancora pressochè sconosciuti in Italia, come Marcel Proust e Rainer Maria Rilke. Nel 1954 inviò ad Eugenio Montale una silloge di 9 liriche e quest'ultimo, stupito dal talento del giovane Piccolo, lo presentò al convegno di S. Pellegrino nello stesso anno. Lucio, grazie a questo gesto, esordì come poeta nel 1956 con Canti barocchi e altre liriche, a cui seguirono altre raccolte.

La Fondazione

Lucio fu il primo dei fratelli a lasciare questo mondo e, alla sua morte, Agata Giovanna e Casimiro istituirono la Fondazione famiglia Piccolo di Calanovella, con il fine di salvaguardare il grande patrimonio culturale e storico della famiglia. I beni dei Piccolo vennero così suddivisi in tre parti uguali: due terzi furono conferiti nella Fondazione e un terzo (la parte di Lucio) finì all'unico figlio Giuseppe, che all'epoca aveva 6 anni e che il poeta aveva avuto con una donna che lavorava nei fondi dei Piccolo.

 

Cosa non puoi perderti

La Casa Museo Villa Piccolo, negli anni è stata leggermente ristrutturata per renderla visitabile al pubblico, senza però apportare modifiche alla struttura e agli arredamenti originali. Ma quali sono le aree della casa che non puoi assolutamente perderti?

Le Stanze

  • Stanza di Agata Giovanna Piccolo: questa stanza è molto elegante e colorata. Al suo interno è possibile ammirare una rarissima copia del suo unico elaborato sulla Puya Berteroniana.
  • Stanza di Casimiro Piccolo: in questa stanza è possibile ammirare diverse foto scattate da Casimiro, ma anche tutti gli strumenti che utilizzava per scattarle e diversi quadri da lui realizzati. 
  • Stanza di Lucio Piccolo: nella stanza di Lucio sono presenti tantissimi libri e altrettante sue poesie.
  • Stanza di Giuseppe Tomasi di Lampedusa: il famoso autore de "Il Gattopardo" era cugino di primo grado dei fratelli Piccolo, ed era solito trascorrere diversi mesi durante l'anno proprio all'interno di Villa Piccolo. Tali soggiorni erano così frequenti da portare i tre fratelli da dedicare una stanza al cugino, all'interno del quale poteva dormire e scrivere a suo piacimento. All'interno di questa stanza è possibile ammirare lo scrittoio utilizzato da Giuseppe per scrivere il romanzo che lo ha reso famoso e una lettera scritta di suo pugno, oltre ad altri oggetti di sua proprietà.

Le altre aree della Villa

  • Biblioteca: oltre alle stanze dei tre fratelli, un'altra area di Villa Piccolo degna di nota è la grande biblioteca in cui si contano circa 2400 libri di vario genere.
  • Salotto e Sala da Pranzo: il salotto e la sala da pranzo meritano davvero una visita attenta. Oltre ai tantissimi manufatti antichi di grandissimo pregio, alcuni risalenti anche al periodo rinascimentale, è curioso vedere come tutto in queste due stanze rispecchi la loro passione per l'occultismo: la penombra che invade il salotto era un elemento cruciale per i tre fratelli che raramente facevano entrare la luce. Essi infatti credevano che gli spiriti si sarebbero manifestati solo in assenza di luce. Un altro particolare degno di nota è la tavola da pranzo: noterete che il posto principale a capo tavola è sempre apparecchiato,  lasciato così dai fratelli in onore della madre Teresa.
  • Parco e Giardino: all’esterno di  Villa Piccolo è possibile passeggiare all'interno di un meraviglioso giardino ricco di tantissime specie di piante tra cui la famosa Puya Berteroniana di cui abbiamo già parlato. Molto suggestivo è il cimitero degli animali appartenuti alla famiglia Piccolo, in cui si contano 35 tombe di cani e gatti con tanto di nomi incisi sulle piccole lapidi.

Come visitare Villa Piccolo di Capo d'Orlando​?

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